Sogno

Kiba x Naruto *w*

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  1. Nyxenhaal89
     
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    Premetto che questa è la prima fanfic che ho scritto su Naruto, quindi sono andato molto OOC XD
    Credo.
    Ad ogni modo, mi ci sono impegnato molto perchè questa è la mia coppia preferita XD
    Che dire, spero vi piaccia e per favore commentate X3

    Correva.
    Correva lungo una strada che sembrava interminabile. Come un buio improvviso lo circondava, tutto diventava freddo... Decine di mani lo inseguivano, gli strappavano i vestiti facendolo sanguinare. Sembrava un ciclo di dolore interminabile. Non riusciva a mettere mano ai kunai, non riusciva a moltiplicarsi. Solo correre, correre, correre incespicando e ferendosi. Poi, si trovò improvvisamente un lupo davanti, bianco, bianco come la neve più candida, con occhi dorati ed espressivi, così sicuri verso di lui, così micidiali verso coloro che lo stavano inseguendo. Poi il lupo diventava uomo, ma non riusciva mai a vederne il volto. Ma bastavano poche artigliate del misterioso lupo-umano ad annientare le minacce. Naruto, appallottolato come un fagotto inerte, restava a piangere in silenzio e a guardare l'uomo, che poi lo prendeva dolcemente in braccio, lo baciava sulla fronte e gli accarezzava i capelli. Era poco più di una sagoma, ma emanava un dolce ed intenso profumo, erba fresca e acque limpide. Il profumo dei ciliegi e delle feste di primavera. Si lasciava cullare da quel profumo, finchè l'uomo non parlava. Poi diceva : "Resterò sempre qui a proteggerti, Naruto... Sei ciò che ho di più prezioso al mondo e non ti abbandonerò mai".

    Naruto si svegliò da quel sogno controverso, aggrovigliato nelle coperte del futon. Si districò da quella matassa confusa e si strofinò gli occhi, sentendo ancora una volta piccole lacrime calde. Il cuore gli batteva all'impazzata, come sempre quando faceva quel sogno. La prima volta, pensò che mangiare troppo prima di mezzanotte era sconsigliabile. La seconda, pensò di essere malato. Ma ora erano tre settimane di fila che sognava di essere mezzo ammazzato e poi salvato. Non una notte di sconto. Aveva persino paura di sognare. Ma poi, quando si trovava tra quelle braccia sicure, si sentiva subito meglio, si sentiva protetto e amato.
    Ma non era più il momento di pensare a questo, la scuola purtroppo era cominciata, e non poteva già arrivare in ritardo il primo giorno... Il professor Iruka l'avrebbe mandato dal preside, assai probabilmente.
    Da quando sognava quella storia, non riusciva nemmeno a mangiare molto. Era persino dimagrito di un paio di chili. Mangiava svogliatamente, e con lentezza. Quasi gli pesava doverlo fare. Anche adesso, mangiava lentamente i cereali con l'aria assente e triste, guardando fuori dalla finestra di casa sua. Afferrò la borsa e cercò di essere più allegro possibile. Magari, stare coi suoi compagni l'avrebbe aiutato a risollevarsi il morale.

    << Ehi Naruto! >>, salutò calorosamente Shikamaru battendogli una mano sulla spalla. << Mi raccomando, non fare casino anche quest'anno >>. Lui annuì debolmente sfoggiando il miglior sorriso che poteva. Shikamaru, quindi andò a salutare Ino che era appena arrivata. Meglio così, pensò Naruto tirando un sospiro.
    << Naruto! >>, disse Sakura abbracciandolo. << Ero tanto preoccupata... sono tre giorni che ti chiamo! Io e Sasuke eravamo terrorizzati a morte! >>, sbraitò tenendolo per le spalle con gli occhi stracolmi di lacrime.
    << Ecco... Ho dimenticato di caricare il cellulare... >>; ammise arrossendo.
    << BRUTTO IDIOTA! >>, strillò Sakura mollandogli un poderoso ceffone (detto anche colpo segreto della famiglia Haruno) in pieno sullo zigomo.
    << Calmati, Sakura >>, arrivò Sasuke cingendola. << Il nostro Naruto ora è qui e sta bene, quindi non preoccuparti oltre >>, la rasserenò, dandole un dolce bacio sulle labbra.
    Sasuke... Gli piaceva tanto, proprio tanto. Quel suo modo serio e distaccato di parlare, la sua freddezza nelle decisioni, il suo corpo forte e agile... Quante notti passate a fantasticare! A volte, lo "pensava" così tanto da non poterselo toccare la mattina. Ma dopo che si mise con Sakura, fece retromarcia. Erano entrambi suoi amici, e alla fine dimenticò la cotta per Sasuke. E poi Sasuke e Sakura erano una coppia davvero riuscita. Calmo e pacato lui, emotiva e spesso irrazionale lei. Lei lo rallegrava, lui la tranquillizzava. Ben presto, le fantasie erotiche pericolose per il suo apparato genitale si sostituirono a pensieri amorosi di altro genere. Avrebbe voluto avere la fortuna di Sakura e stare con un ragazzo come il suo. E ogni mattina si svegliava con il cuscino tra le braccia. Al bisogno di sesso, si era sostituito il bisogno disperato d'amore...
    Ma perchè, non riusciva a capirlo... In fondo, era ancora giovane, aveva a disposizione molto, molto tempo per innamorarsi. Eppure ne aveva un bisogno disperato ora, adesso. Subito.
    Sasuke e Sakura si allontanarono verso le classi, mentre Naruto restò indietro a comprare qualcosa che lo reggesse in piedi dopo la ricreazione.
    << Ti vedo dimagrito, Naruto >>, disse qualcuno ale sue spalle.
    << Ah.... Kiba >>, realizzò Naruto girandosi e sorridendo. << Be' ho sofferto un po' il caldo ultimamente, ma sto bene >>.
    << Allora faresti meglio a mangiare come si deve, o ci muori in classe! >>, commentò Kiba con il solito ampio sorriso. << Ora, con permesso >>, disse scostandolo per prendere anche lui qualcosa da mangiare. Nell'istante in cui Naruto entrò in contatto con la sua mano, lo sentì.
    Il profumo di ciliegio...
    Scrollò la testa, ma non riusciva a muoversi. Si sentiva totalmente paralizzato. Aveva un sacco di domande, e le gambe non rispondevano agli impulsi. Con gli occhi spalancati, continuava a fissare quel ragazzo ignaro dei pensieri che gli frullavano per la testa. Lo sguardo del giovane Uzumaki era concentrato sulle labbra semiaperte per l'afa di Kiba. Il cuore gli batteva come durante quel sogno. La voce che l'aveva cullato per tante notti sembrava quella...
    << K..... >>, esordì con le parole che gli morivano in gola. Ma Kiba non lo sentì. Passò avanti salutandolo con un sorriso.

    Non prestò nessuna attenzione alle parole di nessun professore. I suoi occhi andavano sempre su Kiba, nel banco a sinistra del suo, nella fila immediatamente successiva. Era piuttosto assorto... a scarabocchiare, visto che tutti sapevano quanto Kiba odiasse studiare.
    Poggiato sul proprio braccio, gli occhi assenti che studiavano ogni minimo dettaglio di Kiba, quasi il suo subconscio volesse a tutti i costi credere di aver sognato lui. Però, in effetti, era apparso un lupo... Come quel tatuaggio sulla spalla che Kiba adorava sfoggiare quando indossava la divisa estiva.

    << Naruto? Naruto? >>, chiamò Sakura. << Insomma, si può sapere che diavolo hai? Sei il ritratto della depressione! >>, disse esasperata.
    << Parlaci, Naruto... inutile che te lo tieni dentro. Tu hai qualcosa che non va >>, incalzò Sasuke, con la testa poggiata sulle braccia conserte e lo sguardo scrutatore.
    << Lasciate stare... >>, cercò di liquidare Naruto.
    << Non finchè non ci avrai detto che ti prende! Naruto! >>; lo afferrò Sakura per le spalle.
    Alla fine, Naruto si arrese.
    << E' da un po' di tempo che faccio sempre lo stesso sogno... Di essere salvato da un lupo bianco. Non avevo capito cosa finchè non ho ricordato che Kiba ha un lupo bianco tatuato sulla spalla... >>.
    << E Allora? >>, ruppe Sasuke. << E' solo un sogno, uno scherzo del subconscio >>.
    << No, Sasuke, i sogni rispecchiano paure e desideri dell'anima! >>, disse Sakura contrariata.
    << Ma io... >>. "Non desidero essere salvato da Kiba", voleva dire. << ...io non lo so... >>.
    << Secondo me >>, disse Sasuke accendendo una carismatica sigaretta, << quello che è successo tra te e Kiba l'anno scorso alla gita scolastica deve averti influenzato >>.
    << Cos'è successo? >>, chiese Sakura dubbiosa.
    << Kiba era in ritardo, e Naruto era corso a cercarlo, qualora Kakashi l'avesse trovato e messo in punizione >>, raccontò il ragazzo. << Lo trovò in preda ad un attacco di iperventilazione >>.
    << Quella cosa che sembra asma? Non credevo che ne soffrisse, è il ritratto della salute... >>. Naruto restava in silenzio.
    << Aveva appena ricevuto la notizia della morte di suo nonno. Anche se non sembra, ERA molto attaccato alla sua famiglia, e il fatto di non poterli raggiungere lo gettò nel panico >>, proseguì Sasuke fissando Naruto. << Allora, il nostro amico lo strinse a sè tranquillizzandolo >>.
    << Sembrava un bambino, in quel momento.... >>, disse Naruto piano, fissando il vuoto sotto di sè.
    << So che pianse parecchio, ma Naruto continuò a stringerlo finchè Kiba, forse per gratitudine o per cercare conforto, gli diede un bacio >>. La reazione di Naruto fu il disorientamento totale. << E quindi, la gita proseguì serenamente, e Kiba agiva come se tra loro non fosse successo niente. l'ultima sera, però, volle parlare da solo con Naruto. Cosa ti ha detto? >>. La sigaretta era ormai oltre la metà.
    << "Ti ringrazio per essermi stato vicino, Naruto. Ti giuro che ricambierò il tuo bellissimo gesto". Ha detto questo >>, rispose Naruto assente.
    << E ora il tuo subconscio ha risvegliato questo ricordo, ora che sei nel tuo disperato bisogno d'amore. Speri che lui salvi la vita a te come tu l'hai salvata a lui >>, realizzò Sasuke.
    << NON E' ASSOLUTAMENTE VERO!! >>, protestò il ragazzo sbattendo una mano sul banco dell'aula studio.
    << Però è vero che sei in pericolo di vita... >>, commentò piano Sakura. << Così facendo, Naruto... finirai con l'ucciderti... >>.

    Ancora una volta, correva. Correva a perdifiato sperando di fuggire. Ma all'improvviso, la strada non era più buia e tortuosa. Diventava la strada per la scuola. Stupito dal cambiamento, Naruto si infilò nel cancello scappando verso le aule. Si chiedeva se il lupo bianco sarebbe giunto anche lì a salvarlo, o se stavolta l'avrebbe lasciato a morire.
    BANG.
    Una delle mani aveva una pistola che lo colpì alla gamba, facendolo cadere. Senza poter scappare oltre, si voltò, a terra, a guardare terrorizzato la mani che si avvicinavano. Poi vide qualcuno, un ragazzo alto e impassibile. Aveva un tatuaggio sulla spalla sinistra.
    << Kiba....! >>, esclamò Naruto svegliandosi madido di sudore. Il cuore sembrò essergli scivolato dalla cassa toracica per rimbalzare in tutto il suo corpo come una palla pazza. Cercò di calmarsi. Questo doveva essere un altro scherzo del subconscio. In fondo, aveva rimuginato sull'attinenza di Kiba fino a notte inoltrata, ben stretto al cuscino. Cuscino che stavolta era inondato di lacrime oltre l'immaginazione. Decise di alzarsi e andare a scuola un po' prima, a piedi. Magari, camminare un po' lo avrebbe distolto. Ma i suoi pensieri non viaggiavano col suo corpo. La debolezza per non aver mangiato nulla si fece sentire e sprofondò nel sonno un'altra volta.

    Era nella stessa posizione di prima. Ancora a terra con la gamba sanguinante con Kiba davanti, col suo tatuaggio ben visibile sulla spalla sinistra. Il ragazzo si voltò verso di lui sorridendo dolcemente. Improvvisamente tutta l'oscurità sparì e rimase il solito corridoio.
    "Ora è tutto finito. Ci sono io a proteggerti", disse Kiba accarezzandolo e dandogli un lungo bacio. Improvvisamente, si trovò trasportato in un'altro posto. Completamente nudo, sul letto di Kiba, con questi che lo stuzzicava nelle sue vulnerabilità, completamente nudo a sua volta. Si trovò a tremare, ma Kiba gli strinse le mani.
    La sua bocca...
    Le sue mani...
    Il suo corpo stupendo...
    Si abbandonò a fremiti disperati, tentando inutilmente di trattenere il piacere che lo pervadeva.
    "Naruto?", disse Kiba sorridendo. "Naruto?"
    << NARUTO!! >>, gridò Sasuke svegliandolo.
    << Ah.... Kiba.... >>, gemette Naruto.
    << Sono io, brutto usuratonkachi del.... >>, imprecò Sasuke. << Non rispondevi al campanello e a scuola non c'eri... >>.
    << Devo essermi riaddormentato... >>, realizzò Naruto ripresosi dal torpore.
    << A quanto pare, qualcosa era ben sveglio >>, commentò Sasuke fissandogli il pigiama.
    << NON GUARDARE, MAIALE! >>, sbraitò Naruto. << Se volevi guardare, dovevi farlo prima di metterti con Sak... >>.
    << Lo sapevo già, non sei bravo a nascondere i tuoi sentimenti >>, disse tranquillo Sasuke. << Ah! Kiba ci ha chiesto di te, oggi >>.
    << KIBA COSA?! >>.
    << Non montarti, vuole che gli presti un libro per fotocopiarlo >>. Se c'era una cosa in cui Sasuke era bravo, era spezzare le illusioni.
    << Però l'ha chiesto a me >>; disse Naruto sorridendo.

    << Grazie Naruto, mi serviva proprio >>, disse Kiba restituendogli il libro. Naruto lo rimise in borsa.
    << Di nulla >>, riuscì a dire, arrossendo.
    << Non hai un bell'aspetto >>, notò il ragazzo con lo sguardo preoccupato. << Qualcosa non va? >>
    << No, tutto a posto >>, mentì Naruto.
    << Ti va di andare a mangiare qualcosa? Offro io, ho appena ricevuto lo stipendio del bar >>, spiegò Kiba con arie da gran lavoratore. << Sì, ho cercato lavoro perchè adesso vivo da solo >>.
    << E lo studio? Ce la fai a studiare? >>, chiese Naruto.
    << Studio un po', come sempre. Quello che basta per non farmi bocciare. Allora, vieni o no? >>.
    << Va bene! >>.
    Entrarono nel bar di fronte alla scuola, e subito furono investiti da decine di aromi invitanti che solleticavano lo stomaco. Improvvisamente Naruto fu colto da una fame spaventosa, ma non voleva far spendere troppi soldi a Kiba. Si ritrovò a tenersi lo stomaco, guardando il ragazzo, che stava scegliendo cosa prendersi. Tutti quegli odori lo indebolirono al punto da farlo cadere in ginocchio con una mano sulla bocca.
    << Naruto! >>, esclamò Kiba chinandosi accanto a lui.<< Naruto, stai bene? >>.
    << Sì.... >>, mentì lui.
    << Bugiardo! Dimmi cos'hai! Sei più pallido di un fantasma! >>, incalzò il ragazzo tenendolo dalle spalle. << Tu mangi male, vero? E ora hai fame... >>, comprese guardando le occhiaie del suo amico.
    << Scusa... >>, disse Naruto guardando il pavimento.
    << Voglio che tu prenda tutto quello che vuoi, chiaro? >>, ordinò Kiba serissimo. << Non si scherza con lo stomaco! Il Naruto che conosco io avrebbe già svuotato questo bar! >>.
    << Kiba... >>. Rise. << Però solo se posso pagare anche io... >>.
    << Allora sei davvero scemo >>, disse Kiba.
    Naruto prese praticamente due di tutto, mangiando avidamente, pregando che Kiba non lo vedesse. Lo metteva in imbarazzo dovergli far spendere tanto, ma lo stomaco gli controllava il cervello. Quando risollevò lo sguardo, vide Kiba che lo guardava con l'espressione divertita. Avevano mangiato vicini, sulla stessa poltrona (è uno di quei bar con i divanetti a muro al posto delle sedie XD).
    << Perchè ridi? >>, chiese Naruto.
    Per tutta risposta, Kiba gli poggiò le labbra sul naso, senza risparmiarsi una leccatina. Naruto si eccitò all'istante, diventando rossissimo. << Avevi un un paio di chicchi di riso sul naso >>, disse Kiba. << Bene, hai ripreso colore. Che sollievo, mi hai fatto spaventare >>. Lo guardò seriamente. << Ho un favore da chiederti, Naruto... >>.
    << Dimmi pure >>. Ora che aveva mangiato, si sentiva più sereno.
    << Vivo "da solo" ma l'appartamento è ancora in costruzione >>, disse.
    << Sei scappato di casa? >>, realizzò Naruto basito.
    << Sai che sono allergico alla mia famiglia, o meglio, alla coppia che mi ha generato come tu al pelo di gatto >>, spiegò. << Però non mi ero reso conto che era ancora in costruzione... Non è che mi potresti ospitare per un mese? Ti giuro che non farò il parassita!! >>, aggiunse giungendo le mani davanti alla faccia.

    E così, la sera stessa Kiba portò tutte le sue cose in un borsone e le mise in un angolo della casa, vicino all'armadio di Naruto. Naruto era imbarazzato oltre l'inverosimile, trovandosi improvvisamente a convivere con la persona che aveva tormentato i suoi sogni un mese intero. Si chiese che tipo di fidanzato era Kiba. Non era molto benestante, era scappato di casa, non aveva un lavoro fisso, ma lavoretti part-time. Questo voleva dire che detestava la stabilità, o che c'era qualcos'altro sotto? Magari, il tipo di stabilità che cercava era diverso. Forse non aveva trovato quella che voleva. E perchè spasimare tanto per stare da lui, visto che Shino e Shikamaru avevano delle case più grandi del monolocale di Naruto? Una cosa era sicura, però. Kiba non andava d'accordo con le pentole. Nel giro di venti minuti aveva già bruciato tre pasti. Alla fine, si limitarono a mangiare del ramen già pronto -comprato da Kiba per farsi perdonare. Eppure, in solo tre ore di convivenza, Naruto si era trovato a ridere tantissimo anche per le stupidaggini più grosse. Sembrava aver direttamente raggiunto l'apice della felicità. Si rammaricò che durasse solo un mese...
    << Tu a che ora vai a dormire, Kiba? >>, chiese stendendo il proprio futon e preparando quello di Kiba.
    << Veramente lavorerò fino alle 4, quindi temo che non potrai aspettarmi sveglio >>, rispose lui cambiandosi in bagno dopo la doccia. << Però se prepari il futon eviterò di svegliarti >>.
    << Già fatto >>, rispose Naruto cercando di capire come potesse vivere Kiba dormendo tre ore a notte. << Ma non ti senti stanco, in questo modo? >>.
    << Ormai sono due anni che faccio questa vita, mi ci sono abituato >>, rispose lui uscendo in jeans scuri, la giacca di un completo e una camicia bianca. << Sono il buttafuori di una discoteca >>.
    << Buttafuori? A 16 ANNI?! >>, disse Naruto senza parole.
    << Dicono che sembro più grande >>, rispose lui, << E poi l'importante è che sia un lavoro. Mi pagano anche bene, per cui non mi lamento. Ci vediamo domani, Naruto, buonanotte >>.

    Era mezzanotte, e aveva sempre più sonno. Si era ripromesso di aspettare Kiba, ma non ce la faceva. Quel ragazzo aveva davvero una tempra d'acciaio. Pensava "Chissà cosa starà facendo..." e simili, disteso a stella, fissando il cielo dalla finestra. Avrebbe tanto voluto che Kiba non fosse mai andato via dal suo appartamento.
    "L'amore è proprio un sentimento egoista... ", pensò desiderando che Kiba non lavorasse. Per lui era diverso, la casa gli apparteneva e non c'erano consumi eccessivi. Poteva farcela benissimo con i soldi che gli mandavano i suoi genitori. Ma Kiba era stato ormai rinnegato dai suoi, quindi era difficile che si potesse mantenere senza lavorare.
    Si alzò in piedi. Un vento leggero entrò dalla finestra, solleticandogli le braccia e le gambe scoperte del semplice pigiama estivo verde e arancio. Camminò fino all'appendiabiti all'ingresso, accarezzando la camicia della divisa scolastica di Kiba. Era ancora impregnata del suo profumo... La sua mano si avvicinò lentamente all'indumento, tremante. Il cuore gli batteva fortissimo, conscio di non stare facendo una cosa molto saggia per la sua convivenza con Kiba, ma il desiderio di avere il suo odore addosso gli diede coraggio. Afferrò la camicia con un movimento così lento da sembrare infinito, e quando fu libera dal gancio dell'appendiabiti, la strinse a sè con decisione e desiderio, affondandoci il viso e inspirando profondamente. Si buttò sul futon senza smettere di stringerla, passandola sul proprio corpo come un abbraccio. Alla fine del tragitto era ancora bianca e intatta. La strinse di nuovo, facendosi cullare dall'odore di Kiba, avvolto nel futon. Dormì placidamente, senza sognare. Il suo sogno più bello, in fondo, lo stava già vivendo.

    Un sottile raggio di sole lo svegliò in mattinata, ancora immerso nel profumo della camicia. Guardò la sveglia accanto al futon: le sette. Tra cinque minuti avrebbe suonato. Come faceva sempre, alzò un braccio voltandosi, lasciandolo poi ricadere pesantemente dalla parte opposta.
    << Ahia... >>, mugugnò Kiba con l'avambraccio di Naruto disteso sulla faccia.
    << Kiba! O___O scusa scusa scusa! >>, esclamò il ragazzo, togliendo il braccio.
    << Scuse accettate... >>, continuò in tono stanco. << Lasciami dormire ancora un pochino... >>, pregò girandosi dall'altra parte, avvolto nel lenzuolo fino al mento. Naruto ne approfittò per rendersi conto di aver dormito con la camicia di Kiba tra le braccia. Si alzò e la posò di nuovo sull'appendino. Annusandosi, sentì che gli era rimasto tutto sulla pelle. La sensazione lo inebriava, facendolo stare benissimo. Si chiese se Kiba lo avesse visto... ma no, era rimasto sotto le lenzuola, non aveva mica il byakugan. Non resistette alla tentazione di vederlo dormire, e rimase a contemplare quel bel viso rilassato e dall'espressione serena. Staccò la sveglia e si mise accanto a lui, osservandolo con i suoi occhi azzurri.
    << Sei così bello... >>, disse in silenzio, arrossendo.
    Voglio baciarlo.
    Ecco cosa pensava in quel momento.
    Voglio baciare Kiba.
    << Mmh...>>, gemette il ragazzo accucciandosi sul cuscino. Naruto raccolse tutto il proprio coraggio, sperando che non avesse il sonno leggero. Ritrasse le labbra. Non aveva mai baciato nessuno... Non ricordava nemmeno il bacio in guancia che gli diede Kiba durante la gita.
    Kiba...
    Sei la mia unica speranza per tornare a vivere... , pensò guardandolo con l'espressione desiderosa di affetto.
    Si protrasse per raggiungere le sue labbra. Sapeva che dopo l'avrebbe perso per sempre, qualora si fosse svegliato... Ma non poteva più trattenersi. Doveva baciare Kiba. Doveva. Doveva.
    << Perdonami... >>; mormorò avvicinando il proprio viso al suo...
    << Buongiorno >>, disse Kiba con un sorriso dolce. << Ti sei riaddormentato?>>.
     
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  2. Daradriel
     
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    ...
    Ma finisce così?? ç_ç
     
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