The Last Goodbye

Death Note - MelloxNear

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    Questa fic l'ho scritta in un momento in cui ero molto triste: il mio migliore amico era partito per il Bronx e non sapevo se l'avrei rivisto ...
    Susy



    THE LAST GOODBYE




    E' una cosa incredibile come due parole possano ucciderti.
    Come due parole possano farti capire che, nonostante tutto, lui c'è.
    Che il suo amore è ancora integro, e durerà.
    Per sempre.

    Perché non basta la sua morte, per far terminare la tua vita.
    Non basta affatto.

    Il pensiero, la certezza, che con lui anche tu sei morto.

    Solo due parole. Due dannate parole, ti restano impresse nella memoria.
    Perché è successo? Perché?

    Si dice sempre, in tono melodrammatico, che il mondo è crudele.
    No. Tu non sai niente del mondo.
    Assolutamente nulla.

    Si dice che la vita è crudele. Non l'hai mai sperimentato, vero?
    Solo perché qualcosa non è andato come volevi, vero?

    No... ti accorgi che il mondo è crudele, che la tua vita è finita quando perdi il tuo mondo, quando perdi tutto ciò che ti incoraggiava ad andare avanti, quando perdi l'amore più vero.
    E sai che l'unica cosa che ti resta è il ricordo di lui, della sua voce, del suo sguardo e delle sue labbra che sfiorano le tue, per un istante.

    Ma i ricordi svaniranno.

    Stai male. Molto male.
    Devi essere forte. Ma non puoi farcela.
    Come puoi esserlo?

    NO!

    Sarebbe come restare indifferenti anche a lui. A lui.
    L'unica persona, l'unica cosa che non ti era indifferente...

    Non puoi permetterlo.

    Ma il dolore è troppo. Non puoi farne a meno.
    Perché? Perché non farla finita? Perché non farlo tacere?

    Solo un fantasma. Per gli altri lo sei sempre stato.
    La tua vita era già finita una volta, diciotto anni fa...

    Poi sei rinato. Chissà come, ma sei rinato.
    Grazie a lui.

    Mello. Mihael Keehl.

    Il mondo non ti era più indifferente, perché il tuo mondo era lui.

    Ora non c'è più. Sei solo un guscio vuoto, senz'anima.
    La tua anima se l'è portata con sé.

    BASTA!!!


    Non ne puoi più. Non intendi tollerare quella brutta copia di vita un secondo di più.

    Ti alzi. Sei furente.
    La rabbia... non hai mai provato questa sensazione. Ti dà forza.

    Distruggi tutto ciò che ti possa ricordare alla gente.
    I castelli di carte cedono, le fondamenta distrutte. I palazzi di dadi crollano, la loro base è frantumata.

    L'unica cosa che rimane integra è un puzzle. Ma non è completamente bianco. E non è nemmeno quel tributo al detective più bravo al mondo. No.
    Ha sì una lettera nera, ma non la L.

    Una M.


    L'unica cosa che la gente deve ricordarsi è il vostro amore. Rimarrà sugellato per l'eternità.

    Non ti guardi indietro. Non vuoi farlo.








    E' il tramonto.

    Raggiungi quel luogo distrutto ed arso dalle fiamme. Una Chiesa.
    La sua Chiesa.


    Una piccola parte della tua mente registra uno stridio e poi il rumore dei ciottoli dispersi sul sentiero.
    L'auto se ne è tornata alla sede. Bene.

    Ti guardi in giro. Sei solo. Con gli occhi percorri la sagoma dell'edificio devastato. Poi entri.
    Il pavimento è inesistente Solo erba secca e terriccio.

    Avanzi nell'oscurità, fino a raggiungere una pietra bianca.
    Una spaccatura nella parete concede ad un raggio di luce solitario di attraversare l'oscurità per illuminare l'incisione sulla lapide.

    MIHAEL
    KEEHL
    13-12-1989
    26-1-2010




    Fai un sorriso amaro. Ventuno anni. Solo ventuno anni.


    Una lacrima ti solca il viso. Non la fermi. Non ti importa. Quella goccia d'acqua salata cade ai piedi della tomba.
    Dio non esiste. Non ha fatto un favore a nessuno portandolo via da te.

    Lui non voleva andarsene. Voleva salvarti.

    “Grazie, Mello. Mi hai salvato. Mi hai gettato un'ancora di salvataggio in quest'esistenza priva di significato”.

    Posi due rose su quel freddo e candido marmo. Una è bianca.
    Pura. Intoccata.

    L'altra è nera. Non credevi che esistessero ne esistessero di quel colore.

    Come ultimo pegno ti sfili il suo rosario e lo poggi accanto ai fiori.

    “Ti ricordi quando me lo lasciasti?”

    Fu proprio la notte prima della sua morte. Sapevi che sarebbe successo. Lo sapevi.

    E non l'hai fermato.
    Perché?

    Ti perdi in quel ricordo. Altre lacrime ti solcano il viso. Non avevi mai pianto tanto.
    Anzi, non avevi mai pianto in tutta la tua vita.


    *.*.*.*.*.*.*.*.*



    << Near ... >> ti sussurrò, con quella sua voce che sapeva essere molto dolce, ma che in quel momento era distorta dalla preoccupazione.

    Eravate abbracciati in quel letto candido. Ti ti girasti verso di lui, che ti guardò negli occhi. Nelle sue iridi chiarissime, vedesti ciò che di lì a poche ore sarebbe accaduto. Tuttavia mantenesti la voce calma e pacata.

    Il biondo prese fiato e poi parlò.

    << Me ne devo andare >>.

    Tu lo fissasti. Te lo aspettavi, ma lo shock e il terrore di perderlo si erano impossessati di te e non riuscisti ad avere una reazione di un qualunque tipo.

    << Questa sarà l'ultima notte che passeremo insieme >>.

    Il fiato ti si mozzò in gola e spalancasti gli occhi che, muti, gli urlarono una domanda.

    "Perché?”


    I suoi occhi lampeggiarono nei tuoi.

    << Ti amo. Non posso permettere che ti accada qualcosa. Non ce la farei >>.


    Sapevi che aveva già preso una decisione, che qualsiasi cosa gli avresti detto, non si sarebbe spostato di un centimetro dalla sua decisione.
    Tuttavia non riuscisti a trattenerti dall'implorarlo.

    << Non lasciarmi >>.

    << Devo >>.


    Una fitta al cuore.

    << Ti prego. Fallo per me >>.


    Scosse la testa. La lama affondò.

    << Ormai è deciso >>.

    Nei suoi occhi non c'era più nulla. Solo la morte.
    Poi ti baciò. Un bacio disperato, ma pieno di passione. Tu ti ci aggrappasti con tutto te stesso, mentre i vostri corpi si univano per l'ultima volta.

    La mattina dopo di lui non c'era più traccia. Le lenzuola erano state tirate. Ti alzasti a sedere, appoggiandoti ai cuscini. In quel momento ti accorgesti di qualcosa che penzolava sul tuo petto nudo.

    Il suo rosario.

    "Mello..."


    *.*.*.*.*.*.*.*.*




    Un'altra ondata di dolore ti attraversò e un brivido ti percorse la schiena.

    Poi distogliesti lo sguardo dalla lapide e ti guardasti in giro. Il terreno era arido, e dal pavimento frantumato sbucavano dei ciuffi d'erba secca.
    Ne strappasti un buon numero e li ammucchiasti vicino a te. Poi ti sedetti di fronte alla tomba e sorridesti.

    “Fra poco tutto questo svanirà...”

    Sfilasti un accendino da una tasca e lo accendesti. Rimanesti qualche secondo a fissare la fiammella, poi lo lasciasti cadere per terra.

    Tutto si tinse di una luce rossastra. Qualche attimo dopo la vita prese a scorrerti davanti agli occhi.
    In quel momento lo vedesti chiaramente, in ogni particolare.

    Un sorriso ti spuntò sulle labbra.

    Infine, un'immagine ti affiorò nella mente. Non era un ricordo, perlopiù, un illusione.

    Mihael era in piedi davanti a te, sul volto un espressione accigliata.

    << Perché l'hai fatto? >>.

    << La vita non mi interessa senza di te >>.


    Un sorriso amaro gli nacque sulle labbra.

    << Non era così che doveva finire >>.

    << Volevi restare a guardarmi soffrire per il resto della vita? >>.

    << No, ma ... >>.

    << Shh, Mello, shh... tra poco saremo di di nuovo insieme >>.


    L'illusione di Mello si inginocchiò di fianco a te. I suoi occhi ti scrutavano, seri. Poi parlò di nuovo, nella voce, una nota di sofferenza.

    << Non è indolore ... >>.

    << Dammi la mano >>.


    Lui alzò un sopracciglio.

    << Non puoi toccarmi. Non ancora >>.

    << Non importa >>.


    Il biondo te la porse e tu la afferrasti e la stringesti forte.
    Sembrava davvero lì. Riuscivi a sentirla. A sentire il suo calore.
    Troppo caldo.

    << A tra poco >>.

    << Ti amo >>.






    THE END



    SPOILER (click to view)
    Le due dannate parole sono MIHAEL KEEHL, quello che ha scritto Takada sul foglio di Quaderno.
     
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    Ho letto anche altre tue fanfic, mi son piaciute molto, ma devo dire che questa è senza dubbio la mia preferita.
    Commovente, una di quelle storie che lasciano in bocca un sapore dolciatro con un retrogusto amaro, sensazione che non sempre si prova dopo aver letto una fanfiction.
    Veramente bella.
     
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1 replies since 22/4/2011, 15:11   177 views
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