Il Vero Raito

Death Note - EXTRA ULTRA spoiler

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  1. Gro_Bunny
     
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    Bene, questa storiella è un EXTRASPOILER quindi chi sta ancora all'episodio 13 di Death Note tolga mano ùù

    Il vero Raito

    "Rinuncio."
    Ryuk se n'era andato con il suo quaderno maledetto. La maledizione del Death Note aveva lasciato l'anima di Yagami Raito, dissolvendo ogni ricordo sull'uso del quaderno.
    Yagami Raito era tornato il ragazzo di sempre; quello sincero. Quello gentile. Quello vero.
    In uno dei giorni dopo la prìgionia, mentre Raito ed Eru erano incatenati assieme, e Misa cazzeggiava di qua e di là in cerca di un modo per pomiciare in assenza di Eru, i due ragazzi poltrivano in salotto, Raito osservando una rivista ed Eru mangiando una torta, controllando dei dati.

    "Eru, smettila di lavorare!" Mormorò Raito, abbassando la rivista per poter guardare Eru che accanto ai suoi piedi stava divorando la fragolina e osservava attento le righe dei fogli "Rilassati un pò, te lo meriti.."
    Eru osservò Raito, steso sul suo stesso divano, accanto a lui, con il suo solito sguardo particolare, infine pose i fogli sul tavolo e si addossò sopra il ragazzo dai capelli castani, senza malizia alcuna, intrufolandosi a pancia in su, con la testa alla stessa altezza dell'altro "Che leggi?" Domandò con voce calma. Raito accennò un leggero sorriso "E' un articolo su Kira..." "E poi mi dici di smettere di lavorare" Lo fissò Eru, con uno sguardo che non suscitava ironia, ma che doveva suscitarne. Yagami rise "Beh mi fa piacere tenermi informato sul nemico, no?" "O su quello che la gente dice di te" Ribattè Eru sempre fissandolo, stavolta serio. Anche Raito si fece serio "Ti ho detto che non sono Kira." Dopo un lungo sguardo entrambi tacquero.
    Fu Eru a ricominciare il discorso, puntando il dito contro una parola dell'articolo "Leggi qua: il grande cantante visual key Daisuke Haruno sospettato secondo Kira" "Tutte cazzate" Rispose Raito "Sono solo pettegolezzi." Eru continuò a osservare l'articolo succhiandosi il pollice, mentre Yagami lo osservava, e sorrideva "Ti succhi il pollice perché sei ancora un moccioso o perché ti piacciono le cose dolci?" Mormorò, e la cosa era un pò ambigua, almeno secondo Eru, che volse lentamente lo sguardo verso di lui, e gli porse il pollice "Vuoi provare?" chiese, sorridendo e facendo ridere l'altro.
    "Raito."
    "Si?"
    "... Andiamo a giocare a tennis?"

    Quella sera, un pò stanchi, e felici di aver giocato nuovamente insieme, i due entrarono sonnolenti nel loro letto matrimoniale, dandosi poi le spalle. Dopo 5 minuti Raito cambiò posizione, e osservava i capelli scompigliati di Eru mentre quest'ultimo chiudeva la luce "Buonanotte." Disse il moro, l'altro ricambiò, e intanto sentiva un dolce profumo provenire dai capelli di Eru. Era piuttosto fredda quella sera, e Raito non riusciva ad addormentarsi per via del freddo, sebbene avesse un intero pigiama addosso e le coperte. Si alzò dal letto per andare a prendere le lenzuola, ma appena si allontanò un pò da Eru sentì le manette che lo strattonavano. Sospirò, pazienza. Beh, una soluzione per riscaldarsi senza le coperte c'era. Chiuse la finestra e rientrò nelle coperte, e con tutta l'eterosessualità possibile abbracciò il corpo caldo di Eru. "Lo faccio solo per non svegliarti..." Mormorò un pò schizzinoso. Dopodichè, invaso dal dolce profumo di quella torta al cioccolato quale Eru, si addormentò dolcemente con il capo sul collo del moro.

    La mattina di un nuovo giorno Eru si svegliò in una posizione alquanto strana; era leggermente prono sul fianco sinistro, e l'altra parte del busto era appoggiata al petto di Raito. Aveva un braccio sul cuscino e l'altro sul fianco di Raito, o sulla pancia, più o meno là, ed il capo accanto a quello di Yagami, che sussurrava dolcemente, ancora addormentato, caldo e innocuo come un gattino. Si sentì un pò imbarazzato a vedere le braccia di Raito che gli cingevano il busto, ed una mano di lui sotto la sua solita maglietta bianca... Ma nonostante tutto, era molto bello sentire il suo calore, ed il suo fiato sul proprio collo. Sentiva un calore umano che non aveva mai sentito prima, ed era rassicurante come una dolce canzone. Restò così per un pò, godendo di quell'attimo dolce, sebbene non avesse mai provato una particolare attrattiva per Raito; finché quest'ultimo non si svegliò e vide Eru che lo fissava "Ti sei già svegliato? Peccato.." Mormorò, senza peli sulla lingua; Raito avvampò sentendosi provocato da quella situazione che aveva preso a due mani in un nanosecondo, allontanandosi di scatto e buttando Eru per terra, che gli sferrò un calcio. Tra imprecazioni, calci e pugni i due erano finalmente svegli.

    Durante tutta la giornata i due ammanettati, nonostante Raito provasse un pò ribrezzo per l'idea di essere stato tanto vicino ad un uomo, e sebbene Eru fosse altamente indifferente a Raito -per quello che pensava-, i due sentivano comunque qualcosa di particolare quando uno si avvicinava all'altro o quando si guardavano. Per le ore passate sempre insieme, nei piccoli silenzi della mattina, del pranzo, della siesta provavano una calma interiore come di simbiosi; come di rilassamento, o come se fossero una sola persona. Il pomeriggio tardo Eru, Raito e Misa stavano giocando a carte "Ho vinto iooooo!!! Yatta!" Esclamò Misa buttando per aria tutte le sua carte come se fosse ad un festino e saltellando allegramente per la stanza, mentre i ragazzi la guardavano con disperazione. Infine, Misa si sedette nuovamente per terra tenendosi la testa, un pò triste "Temo di dover andare a letto a riposarmi un pò... Ho mal di testa..." Si alzò lentamente, avviandosi alla porta della stanza mentre Raito ed Eru raccoglievano le carte "Buonanotte, Misa" Mormorò Eru, Misa si voltò verso i due e sorrise, carina come sempre "Raito, amore! Ci sentiamo stasera, ciaooooo!!!" Pigolò eccitata, e chiuse la porta dietro di se.
    Eru e Raito si osservarono "Beh, ora che si fa?" Chiese Raito, Eru fece spallucce "Non so, uccidiamo qualche criminale, che ne pensi?" Raito lo osservò male "Ha-ha, bella battuta.." Ormai era abituato alle sue battute colpose "Andiamo in camera." "Si" Rispose Eru "Così finisco il mio librò" Finì, con aria annoiata. I due entrarono nella stanza, e si stesero sul letto; il moro prese un libro e Yagami delle parole crociate.
    Passavano i minuti, e Eru si applicava. No, non si applicava sul libro. Neanche sul caso Kira. Si stava applicando perché erano MINUTI che si corrodeva l'animo a causa dell'effetto che ormai gli faceva stare con Raito. Prima si era domandato se si poteva fare più vicino. Poi se poteva prenderlo a braccetto per sentire più caldo. Poi ancora se poteva avvicinare il viso al suo collo per sentire il suo odore maschile. E infine, se poteva baciarlo sulla guancia... Macché, un bacio sulle labbra. O con la lingua. O... Ma... Ma che stava pensando??? Ma ogni volta che cercava di smettere ricominciava a pensarci. In fondo Eru era Eru, insomma, quanti problemi. Chiuse il libro. Si mise supino sul letto, fissò Raito.
    "Raito."
    "... Si?" Chiese Raito fissandolo interrogativo.
    ".. Posso baciarti?"
    Raito sbarrò gli occhi, il suo cuore mancò un battito, le sue mani lasciarono cadere penna e parole crociate, si sentiva arrossire, un caldo improvviso, una sensazione rovente, passionale, primordiale, immediata alle parole di Eru e al suo significato. Era così stupefatto che non riusciva a parlare. Eru continuò ad osservarlo, finché non avvicinò il viso al suo; chiuse gli occhi, e posò le labbra sulle sue. Raito rimaneva ancora incredulo a quello che stava vedendo, Eru poggiato su di lui, che ormai lambiva senza pudore, quasi senza malizia, le proprie labbra con la sua lingua, tracciava i contorni, come per giocare; e si sentiva una certa eccitazione nell'aria, il rumore della penna che cadeva a terra, come l'eterosessualità che ormai sembrava cedere di fronte alla lingua calda, le labbra morbide e l'essenza profumata di quel moro sopra di lui... Quella strana alchimia nel posto giusto, nel momento giusto e nella situazione giusta. Raito schiuse lentamente le labbra, e avvicinò la lingua a quella di Eru; sembrava un gioco normale, solo che ora Eru baciava con passione Raito, cingendogli le braccia al collo, accarezzandogli i capelli castani, sopra di lui, muovendosi, quasi strusciandosi, sentendo già qualcosa che spuntava da sotto i jeans di Yagami. Quest'ultimo ormai si sentiva eccitato dai movimenti di Eru sopra di se, e sospirava un pò, tra i baci ora fugaci ora lenti e sensuali che stavano sperimentando per la prima volta. Raito cinse lentamente le braccia alla vita di eru, infilò le mani sotto la sua maglietta, gli accarezzò i fianchi, la schiena, scese un pò giù, mentre Eru gli accarezzava gli addominali da sotto la maglia color prugna, toccava i pettorali, scendeva all'elastico degli slip, infilava due o tre dita e tornava sul suo busto; intanto i suoi baci scesero sul collo, che Raito mostrava a occhi socchiusi, mentre gli toglieva la maglietta bianca di dosso. Il moro gli alzò la maglia cominciando a baciargli il petto, Raito intrufolava le dita tra i suoi capelli scompigliati, il suo collo vergine, la sua pelle bianca.

    Intanto lì al quartier generale stavano inorridendo, quindi avevano deciso di chiudere la telecamera.

    "E.. Eru" Mormorò Raito osservandolo con occhi un pò lucidi, Ryuzaki lo osservò, tornando all'altezza del suo viso "Cosa?" Raito perse il suo sguardo negli occhi grandi e grigi del ragazzo interrogativo; arrossì leggermente, solo per una richiesta del genere... "Ho capito" Rispose Eru, e senza neanche farselo dire si tolse i pantaloni, si tolse gli slip, era anche lui abbastanza eccitato; abbassò jeans e slip del ragazzo dai capelli castani, e lo guardò. Si guardarono, Eru si chinò a baciarlo in una mossa quasi dolce. "Non so perché lo sto facendo." Disse. Raito continuò a guardarlo "Neanche io so perché lo sto facendo." Sembrava volessero dirsi altro, ma non c'era un granché da dire, a parte che ad Eru piaceva il calore di Raito, e a Raito piaceva il profumo di Eru.
    Raito cominciò a spingere all'interno di Eru, lentamente, lui si teneva al petto di Raito e ansimava dal dolore. Certo, senza lubrificante mica è uno spasso. Dopo un pò Raito riuscì ad entrare completamente, ed Eru sospirò osservandolo ancora. Poi, prendendo l'iniziativa, cominciò a sollevarsi sul membro del castano, e ad abbassarsi di nuovo, in mosse lente, eccitanti, socchiudendo e aprendo gli occhi, sudando assieme all'altro, i numerosi capelli nero pece che ricadevano sul suo collo sudato, sulla sua pelle rovente e nuda, le gocce di sudore che bagnavano l'ampio petto di Raito, ansimante. Pian piano il ritmo aumentava, come l'eccitazione, Yagami prese il membro dell'altro nella mano. Ci furono gemiti di piacere, e molta, molta passione.
    Fortunatamente, niente che fosse udibile da Misa.
    Si ritrovarono il giorno dopo, l'uno sopra l'altro, sporchi di sudore e anche di qualcos'altro, come le coperte dopotutto.

    Ma è tutto finito ora.
    E' stata la confessione di una notte, la passione svelata di un attimo, il loro piccolo segreto. Adesso Raito Yagami era tornato in possesso del Death Note... O meglio, il Death Note era tornato in possesso di Yagami Raito. E Eru lo sentiva. Nonostante non sperava in una seconda notte, in una confessione, si sarebbe accontentato di averlo come amico per il resto della vita, di averlo come Raito e non come Kira, per il resto dei suoi giorni, ma non era possibile.. Era solo una vana speranza. Eru sentiva Kira, non Raito, quando analizzava assieme a lui il Death Note, quando gli parlava, quando lo guardava. Da quando aveva visto Rem, da quando aveva toccato il Death Note non era più lo stesso, no: dal suo sogno, era diventato il suo incubo.
    Ryuzaki stava pensando a questo, sopra al grattacielo, e non sapeva se stava piangendo o no, perché pioveva, ma sapeva che si sentiva molto triste.
    Quando gli asciugava i piedi, glieli massaggiava, i loro sguardi si incrociarono e Raito riconobbe lo sguardo languido, ma arreso, di Eru. Era uno sguardo che riportava a quella notte, quando Raito era Raito. Quello sguardo è stato l'unico, in tutta la sua vita, ad averlo ferito.
    Ryuga stava pensando a questo, mentre cadeva dalla sedia, si sentiva il tintinnìo del cucchiaino per terra oppresso dal rumore delle campane, le immagini della sua vita. Vedeva Raito che lo soccorreva, lo prendeva in braccio, sentiva il suo calore, e Raito sentiva il suo profumo. Gli occhi sbarrati di Raito, no, non erano falsi, erano qualcosa sfuggito al dominio di Kira.. Erano i veri sentimenti di Raito Yagami.
    "Raito, io ti..."

    .End.

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  2. _-Liris-_
     
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    ç_ç me non ha resistito >.< ho fatto di tutto per non leggere dopo aver notato l'avvertimento in alto ma non fa nulla UU non ho finto tutta la serie perchè la sto finendo di scaricare ^^'' ma tanto non importa ^^
    complimenti >*<
     
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  3. Gro_Bunny
     
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    GRAZIEEEEEE ** ** ** **'''''''
    Sei la prima che commenta da un sacco di tempo, arigatoo!!! XDDDD
     
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  4. _-Liris-_
     
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    Ma forse la gente si blocca all'avvertimento XD tipo come ho fatto io... ma siccome sono appassionata di ficcy non ho saputo resistere tanto gia mi sono rovinata quasi tutto con trame e altre fanfiction e video su youtube e immagini XD quindi UU non ho problemi a leggerle adesso Xd ho fatto la fine di God Child prima che o finivo sapevo cosa succedeva >.< vabbè XD comunque rinnovo i complimenti mi piace davvero ^^
     
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  5. Sky_Shindou
     
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    L'ho letta adesso... mamma mia è bellissima! E quanto è triste... povero Ryuzaki... T_T
    È scritta davvero bene, complimenti! ^^
     
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  6. ~Aila
     
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    Bella*_*Raito ti...
    risposte:
    1 amo
    2 ti ammazzo bastardo
    3 ti ho beccato Kira

    XDche cavolate ke scrivo bellissima cmqXD
     
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5 replies since 3/5/2007, 13:56   739 views
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